BENI STORICO - ARCHITETTONICI

La Val Gandino si presenta come un territorio ricco di edifici e strutture legate alla storia e alla tradizione della gente. Gli insediamenti, che furono fondati già in tempi preistorici, hanno attraversato i secoli e con essi la cultura, gli edifici, le tecnologie, le attività e gli uomini che li hanno caratterizzati. I comuni della valle sono riusciti a conservare parte di questi elementi e li hanno ospitati fino ai giorni nostri, come testimonianza di un passato nel quale affondano le radici del presente. Questa forte considerazione della storia ha permesso oggi di poter vantare un patrimonio storico-architettonico veramente notevole ed interessante.

Per ragioni di comodità si è deciso di suddividere la descrizione dei beni censiti a seconda della categoria cui fanno riferimento. Le suddivisioni sono le seguenti: le presenze archeologiche, l’architettura religiosa, gli edifici ed i complessi architettonici, l’architettura del lavoro, gli insediamenti e le strutture del paesaggio rurale e montano, gli elementi urbanistici legati alla storia.

Il censimento dei beni storico-architettonici è tratto prevalentemente dagli allegati al Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) curato dalla Provincia di Bergamo. Esso è stato integrato con censimenti derivanti da sopralluoghi effettuati personalmente sul territorio.

L’elenco dei beni in analisi è riportato nell’”allegato C – I beni storico-architettonici della Val Gandino” (download a fondo pagina) e nell’”allegato D – Beni vincolati dall’ex D.Lgs. 490/99” (download a fondo pagina), nel quale sono riportati tutti quegli elementi soggetti a vincolo e quindi più meritevoli di tutela. Per la lettura grafica degli elenchi citati si rimanda alla “tavola n°4 – I beni storico-architettonici della Val Gandino” (download a fondo pagina), nella quale è possibile analizzare la distribuzione sul territorio dei beni. 

Palazzo del Salone a Gandino

 

PRESENZE ARCHEOLOGICHE

A testimonianza degli antichi insediamenti preistorici all’interno della valle vi sono numerosi resti archeologici, tutti soggetti a tutela del D.Lgs. 490 del 1999. Tra essi bisogna distinguere quelli areali, intere aree di interesse archeologico, da quelli puntuali, localizzati in determinati punti del territorio, a loro volta da distinguere tra quelli asportabili e quelli fissi.

Ritrovamenti archeologici presso il Campo d'Avene

I ritrovamenti areali di Casnigo, riconducibili all’epoca preistorica, rientrano in un programma della Comunità Montana della Valle Seriana che prevede la valorizzazione di tali beni, ma che attualmente rimane solamente un’ipotesi. In riferimento ai reperti puntuali si menzionano soprattutto resti di insediamenti ed oggetti vari (monete, armi, ecc.) risalenti alla preistorica e, talvolta, all’impero romano.

I confini del comune di Bianzano rientrano nell’area ecomuseale in progetto, in quanto essa è posta su una dorsale a cavallo tra la Val Gandino e la Val Cavallina. Proprio su questo territorio si registra un ritrovamento archeologico, indicato come “sito preistorico stagionale”, che può risultare un’attrattiva aggiunta.

PRESENZE ARCHEOLOGICHE  


CASNIGO

CAZZANO

GANDINO

LEFFE

PEIA

AREALI

2 (2)

-

-

-

-

PUNTUALI

6 (6)

1 (1)

3 (3)

-

-

TOTALE

8 (8)

1 (1)

3 (3)

-

-

Tab. 2 – Presenze archeologiche

(1) = In parentesi sono indicati quanti dei beni censiti sono vincolati dal D.Lgs. 490/99  

 

ARCHITETTURA RELIGIOSA

La fede, nei comuni di antica fondazione, ha rivestito da sempre un ruolo predominante, specialmente laddove la condizione di miseria e precarietà portava il cittadino a rivolgersi ad una figura superiore, dagli ideali positivi, che rilasciava speranze di una vita migliore. La forte tradizione cattolica spinse la realizzazione di numerose strutture religiose, sia per la celebrazione della messa che, come i santuari, per ringraziare o chiedere grazie alla Madonna o ai Santi. La costruzione veniva spesso finanziata dagli stessi cittadini ma, soprattutto, dai ricchi signori, che partecipavano in tale modo, favorendo così un voto.

Alcuni di questi edifici, sia per la loro antichità che per il loro apporto artistico e architettonico, sono oggi tutelati dal D.Lgs. 490 del 1999. Ne è un esempio riguardevole la basilica di Gandino, dedicata a Maria Assunta, risalente al XII secolo (in seguito modificata).

Vanno sottolineate le pievi e le tribuline, piccole icone votive collocate spesso in luoghi isolati, specialmente in ambito montano. L’area ecomuseale ne coinvolge una molto nota, nominata Tribulina di Ranzanico.

Santuario della Madonna d'Erbia a Casnigo

Santuario di San Rocco a Leffe

Madonna di Monte Pizzo


ARCHITETTURA RELIGIOSA


CASNIGO

CAZZANO

GANDINO

LEFFE

PEIA

CHIESA, PARROCCHIALE, ORATORIO, CIMITERO

3 (1)

1

12 (6)

2 (2)

3

SANTUARIO

2 (1)

-

1

1

-

MONASTERO, CONVENTO

-

-

2 (2)

-

-

TOTALE

5 (2)

1

15 (8)

3 (2)

3

Tab. 3 – Architettura religiosa

(1) = In parentesi sono indicati quanti dei beni censiti sono vincolati dal D.Lgs. 490/99 

 

EDIFICI E COMPLESSI ARCHITETTONICI

Numerosi sono gli edifici e i complessi architettonici all’interno della valle che rivestono una significativa importanza di tipo storico-architettonico. Per lo più sono strutture proposte e realizzate dai signori e dai nobili locali, che si facevano progettare palazzi e castelli di indubbio valore e bellezza col fine di assicurarsi una dimora degna e, allo stesso tempo, per rivaleggiare con le altre casate. Il risultato è stato comunque quello di tramandare queste mirabili opere, sicché oggi è possibile ammirarle assieme al loro intorno, che risulta essere indubbiamente arricchito, così come l’intero patrimonio dei singoli comuni.

Cinta muraria di Gandino

Gandino è il paese più importante della Val Gandino, difatti, nel corso dei secoli, esso fu il punto di riferimento degli altri comuni, ne è anche testimone il nome che ha assunto la valle. Non è, quindi, un caso se è presso di esso che si registra il maggior numero di beni di valore architettonico, nettamente superiore ad ogni altro. I signori della valle, in tempi antichi, fecero costruire a Gandino il loro castello, con la conseguente inevitabile espansione del borgo. Quest’ultimo continuò ad espandersi e fu arricchito dai palazzi realizzati dai grandi industriali tessili della valle, come la famiglia Giovanelli, la famiglia Spampati, la famiglia Radici e la famiglia Testa. La borghesia permise un arricchimento più rapido del paese, che sfociò nella costruzione di edifici comunali ospitanti i servizi per i cittadini.

Anche se non inserito nella Val Gandino, merita di essere citato il Castello dei Suardi, che sorge presso il comune di Bianzano, splendido esempio di fortificazione medievale collocata in posizione strategica sulla Val Cavallina e sul Lago di Endine.

EDIFICI E COMPLESSI ARCHITETTONICI


CASNIGO

CAZZANO

GANDINO

LEFFE

PEIA

TORRE E CASTELLO

1 (1)

1

7 (3)

-

1

PALAZZO E DIMORA NOBILIARE

1

-

5 (4)

1 (1)

-

STRUTT. RICETTIVE DI INTERESSE COLLETTIVO

-

-

2

1

-

ALTRI ELEM. PUNTUALI

1

-

3 (1)

3 (1)

1

TOTALE

2 (1)

1

17 (8)

4 (2)

2

Tab. 4 – Edifici e complessi architettonici

(1) = In parentesi sono indicati quanti dei beni censiti sono vincolati dal D.Lgs. 490/99 

Gandino

Cazzano Sant'Andrea

Palazzo Galizzi a Gandino

 

ARCHITETTURA DEL LAVORO

Come già accennato nel paragrafo relativo all’economia della valle, questo territorio ha registrato un progresso produttivo rilevante in seguito alla rivoluzione industriale, grazie alla realizzazione di numerosi complessi per la lavorazione, prevalentemente, di lana. Questo tipo di lavorazione, come mostrano gli stessi dati inseriti nell’”allegato C – I beni storico-architettonici della Val Gandino” (download a fondo pagina), era quella trainante di tutto il settore produttivo, non solo di quello secondario.

Lanificio Radici a Gandino

Nella seconda metà del XIX° secolo sorsero i più grandi stabilimenti manifatturieri, tra i quali si citano il lanificio Radici, il lanificio Rudelli, il lanificio dei f.lli Testa e il lanificio Maccari. Attualmente questi stabilimenti sono considerati dei veri e propri esempi di archeologia industriale, mantengono tuttora la funzione produttiva legata alla lavorazione della lana. Il numero elevato di centrali idroelettriche censite presso il comune di Casnigo è giustificato dal fatto che molte delle fabbriche sopra citate necessitavano di un gran quantitativo di energia, che veniva prodotta da impianti di loro proprietà. Le sponde del fiume Serio, passante nel territorio di Casnigo, hanno così ospitato le numerose centrali, le quali sfruttavano l’acqua del fiume per produrre corrente.

Non si registrano edifici industriali soggetti a tutela da parte del già citato D.Lgs. 490/99. Essi meriterebbero, invece, di essere maggiormente valorizzati in quanto beni legati alla tradizione industriale bergamasca, nel periodo della sua origine. Inoltre, tali strutture presentano caratteri architettonici di tipo industriale di notevole interesse.


ARCHITETTURA DEL LAVORO


CASNIGO

CAZZANO

GANDINO

LEFFE

PEIA

COMPLESSI INDUSTRIALI

4

-

12

3

-

INDUSTRIA ESTRATTIVA E DI TRASFORMAZIONE

1

2

1

2

-

CENTR. IDROELETTRICA

9

-

1

-

-

TOTALE

14

2

14

5

-

Tab. 5 – Architettura del lavoro

(1) = In parentesi sono indicati quanti dei beni censiti sono vincolati dal D.Lgs. 490/99 

 

INSEDIAMENTI E STRUTTURE DEL PAESAGGIO RURALE E MONTANO

La tabella successiva indica la forte presenza di strutture legate al mondo rurale, prevalentemente a quello montano perché la Val Gandino non presenta grandi possibilità agricole, piuttosto, grazie ai monti che ne occupano gran parte del territorio, si presta bene all’attività pastorizia. I nuclei rurali sono quindi sorti prevalentemente negli ambiti montani, dove il terreno, troppo duro e poco fertile per essere lavorato, favoriva il pascolo delle bestie, grazie ai suoi grandi prati, in parte strappati al bosco. L’importanza di questo ramo del settore primario è stata già descritta e approfondita nel paragrafo relativo all’economia della valle, nella voce relativa al pascolo.

Alcune malghe e baite, con le relative strutture annesse, sono state impiegate come alpeggio, ossia servivano ad ospitare le mandrie o i greggi che, nei periodi estivi, venivano portati a pascolare in luoghi più freschi e ricchi di alimenti per gli animali. Nel territorio della Val Gandino se ne contano molti, di cui cinque sono di proprietà comunale, i quali vengono tutt’oggi affittati a chi ne fa richiesta. Gli alpeggi censiti, collocati nel comune di Gandino, sono: Campo d’Avene, Botta Alta, Colombine, Grumello e Monticelli.

Altro elemento del paesaggio montano, meno noto ma più caratteristico e interessante, è il roccolo. Nei comuni inseriti nel territorio della Val Gandino se ne contano ben cinquanta, segno che la valle è un luogo molto soggetto al passaggio degli uccelli, specialmente durante le migrazioni. Queste strutture, utilizzate per la caccia con le reti, sono collocate esclusivamente sui monti circostanti la valle e sono poste in luoghi isolati.

La descrizione del funzionamento dei roccoli e le considerazioni sulla loro distribuzione nella valle e, soprattutto, nell’area ecomuseale sono argomentazioni di altri capitoli, nonché di numerosi elaborati grafici, quale, fra tutti, la “tavola n°2 – Censimento dei roccoli della Val Gandino” (download a fondo pagina) nella quale sono stati evidenziati.

I comuni di Bianzano e di Ranzanico forniscono degli importanti complementi ai beni appartenenti alla Val Gandino, specialmente per quanto riguarda l’area adibita ad ecomuseo. Anzitutto, presso tali paesi, sono stati censiti complessivamente ben diciotto roccoli, collocati in corrispondenza dell’area in progetto. Sono generalmente esemplari interessanti, che contribuiscono alla costituzione di un sistema di roccoli. Mentre per quanto riguarda gli edifici rurali, legati in prevalenza alla pastorizia, di tali comuni se ne sono contati ben ventiquattro.

Si sottolinea l’assenza di beni soggetti a tutela, nonostante l’elevato valore che rivestono le strutture legate al paesaggio rurale e montano.

INSEDIAMENTI E STRUTTURE DEL PAESAGGIO RURALE E MONTANO


CASNIGO

CAZZANO

GANDINO

LEFFE

PEIA

EDIFICI RURALI (MALGHE, BAITE, CASCINE)

16

4

49

21

14

ROCCOLI

8

-

25

11

6

ALPEGGI

-

-

5

-

-

TOTALE

24

4

79

32

20

Tab. 6 – Insediamenti e strutture del paesaggio rurale e montano

(1) = In parentesi sono indicati quanti dei beni censiti sono vincolati dal D.Lgs. 490/99 

 

ELEMENTI URBANISTICI STORICI

I comuni della Val Gandino presentano tutti nuclei storici dal valore rilevante, i quali coincidono spesso con la zona centrale dell’abitato principale, altre volte li si individuano presso complessi rurali formatisi perifericamente e composti da poche cascine. L’elevata presenza di nuclei di formazione antica dimostra come la storia di questi paesi, e le relative frazioni, sia un dato rilevante ed Interessante, specialmente per fini attrattivi e turistici. Alcune di queste aree sono state soggette a vincolo da parte del D.Lgs. 490 del 1999, come il vecchio nucleo abitato di Gandino e di una zona sita nel paese di Peia.

I manufatti connessi alla viabilità stradale e quelli relativi alla regimazione delle acque sono presenti esclusivamente presso il territorio comunale di Casnigo, specialmente in prossimità del fiume Serio dove sono stati realizzati sia i ponti che le chiuse e le prese dei canali.

Peia

ELEMENTI URBANISTICI STORICI


CASNIGO

CAZZANO

GANDINO

LEFFE

PEIA

CENTRO O NUCLEO STORICO

3

2

3

1

12

BELLEZZE INDIVIDUE E D’INSIEME

-

-

1 (1)

-

1 (1)

MANUFATTI DELLA VIABILITA’ STRADALE

2

-

-

-

-

PONTI E MANUFATTI PER REGIMAZIONE ACQUE

5

-

-

-

-

TOTALE

10

2

4 (1)

1

13 (1)

Tab. 7 – Elementi urbanistici storici

(1) = In parentesi sono indicati quanti dei beni censiti sono vincolati dal D.Lgs. 490/99 

 

CONCLUSIONE
L’elevato patrimonio comprendentetutti i beni elencati va ad arricchire la storia e l’architettura dei comuni interessati, aumentandone il prestigio e la bellezza degli stessi. I comuni, in seguito al censimento e ad una maggiore valorizzazione delle strutture inserite nel loro territorio (sottoponendo intelligentemente quelli maggiormente meritevoli a vincolo), acquisiscono maggiore valore e aumentano l’attrattività da parte di curiosi e turisti, interessati a esplorare e riscoprire le bellezze dei singoli paesi della bergamasca. La Val Gandino, a tal proposito, presenta nel suo insieme un patrimonio ricco e completo nelle sue tipologie, estendendosi dal piano fino alle catene montuose che circondano i comuni. E’ proprio quest’ultima parte del territorio che è stata oggetto di studio per la realizzazione di un ecomuseo incentrato sui roccoli e sugli altri beni presenti nell’immediato intorno. I beni di fondovalle risultano comunque importanti in quanto integrano ed entrano in relazione con le strutture di valore storico-architettonico dell’ecomuseo.


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