L'URBANISTICA

Pare opportuno estendere le considerazioni su temi a più ampio respiro, come quello territoriale, al fine di cogliere le relazioni e le problematiche che legano l’edificato alle tematiche considerate nel progetto ecomuseale.

I principali centri abitati della valle sono i comuni di Gandino, Leffe, Peia, Cazzano Sant’Andrea e Casnigo, con l’aggiunta delle eventuali frazioni a cui sono legati. Si vuol sottolineare come l’area di progetto in analisi si colloca all’interno di un’area, la Val Gandino, fortemente urbanizzata e con un’alta concentrazione di attività industriali agglomerate, pressoché senza soluzioni di continuità; situazione che del resto, seppur in modo forse meno marcato, caratterizza tutta la media Val Seriana. Tra i comuni non vi è una separazione netta a livello di edificato, si nota piuttosto una continuità che è segno di una recente e diffusa espansione edilizia che si è originata dai centri storici andando ad interessare, successivamente, le aree limitrofe fino a raggiungere i versanti, che si mantengono comunque debolmente antropizzati. L’espansione è dovuta alla posizione dei comuni rispetto alla Valle Seriana e alle sue importanti vie di comunicazione, che hanno un forte rapporto con la Val Gandino.

Questa diffusa urbanizzazione, sostenuta dal notevole sviluppo delle attività artigianali e industriali che caratterizzano l’assetto economico locale, ha conseguentemente artificializzato il territorio, riducendo e marginalizzando, da un lato, gli elementi della naturalità e inducendo non pochi fenomeni di degrado che richiedono l’attivazione di specifici momenti di tutela e di presidio ambientale. In tale attività si sono impegnate da tempo le amministrazioni Comunali, anche coordinate e attivate dalla stessa Comunità Montana, nei cui programmi di sviluppo e di intervento paiono sintetizzate le problematiche e le attese in ordine al riordino urbanistico dell’area e alla tutela ambientale.  

Scorcio della Val Gandino vista dai monti sopra Leffe

Casnigo e, sullo sfondo, gli altri paesi della Val Gandino

Dal Piano di Assestamento dei beni silvo-pastorali (1) si apprende che l’attività di programmazione e pianificazione territoriale, a cui è demandata la definizione dei nuovi assetti strutturali del territorio, si sviluppa su una serie di iniziative tra cui, quelle più rilevanti per cogliere le possibili ricadute in ordine alle tematiche ambientali, paiono essere:

  • Valorizzazione delle funzioni organizzative ed istituzionali del territorio attraverso l’individuazione degli attori istituzionali operanti nell’area comunitaria (Comunità Montana della Media Valle Seriana, Regione, Provincia, Comuni, A.S.L., Consorzi, Corpo Forestale, Azienda Regionale delle Foreste, A.N.A.S., ecc.); il censimento delle risorse finanziarie, umane, organizzative disponibili; la valutazione dell’efficacia nell’offerta di servizi e promozione di progetti di sviluppo; la discussione delle ipotesi di riorganizzazione territoriale e funzionale, anche in relazione alle previsioni della legge 142/90; il coordinamento, di fatto, dell’attività per sviluppare le possibili sinergie.
  • La redazione del Piano Pluriennale di sviluppo contenente le indicazioni urbanistiche funzionali alla definizione del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, coinvolgendo i soggetti economici e sociali presenti e interagenti con la realtà locale.  
  • La definizione di “un’immagine montana della valle” che sappia recuperare di questa sua qualità i vissuti, i valori e i contenuti più intimi e autentici. In tal senso, riconfermando come la sua essenza e la sua volontà montana, ancora e sempre più capace di garantire positive ricadute ambientali, non debba essere velata dal più appariscente e ridondante sviluppo industriale di fondo valle. Sottolineando ancora la propria volontà a sostenere e a creare sinergie con quegli ambiti di “marginalità industriale”, per altri versi capace di qualificarla, che possono sostenere e pretendere originali e diversificate forme di sviluppo capaci di concorrere a definire una nuova e complessiva “immagine montana della valle”.  
  • Valutazione allo scenario economico della Val Gandino, con particolare attenzione alle componenti:  
    • Agro-forestale: sia per controllare la sua funzione economico-occupazionale, attraverso il sostegno delle produzioni qualificate e di pregio che debbono trovare adeguate forme di valorizzazione, sia per garantire la vitale permanenza del settore primario da intendersi anche come fondamentale momento di presidio territoriale, capace di governare gli equilibri idraulici e paesaggistici del territorio, in buona parte, da esso stesso determinati; sostegno alla produzione e commercializzazione del latte di montagna.
    • Turistico-ambientale: approvando e applicando le linee di intervento individuate dalla proposta del programma turistico che, si ricorda, prevede la fruizione delle risorse ambientali, culturali, storiche presenti sul territorio e la creazione di una struttura di servizio.
    • Commerciale e terziario artigianale: con particolare riferimento alla sua riqualificazione come la proposta di un Piano Commerciale comunitario lascia trasparire.
    • Industriale: ridefinizione del sistema della Formazione Professionale, attenzione alla innovazione tecnologica e orientamento alle professioni indispensabili per la riqualificazione del mercato del lavoro. 

Gandino

Leffe

Peia

  • Valutazione dello scenario ambientale con particolare riferimento: alla sua specificità; ai problemi di conservazione, utilizzazione e distribuzione delle risorse idriche ripensata su scala comunitaria; all’utilizzazione del metano per gli usi civili ed industriali, identificato come fonte energetica, il cui uso consenta un miglioramento delle qualità dell’aria della valle; al sistema di smaltimento dei rifiuti con il potenziamento del sistema consortile di raccolta differenziata e la creazione di piattaforme intercomunali; al completamento del sistema di depurazione delle acque reflue della media Valle Seriana e dell’altopiano di Selvino Aviatico; la creazione di siti idonei per lo smaltimento degli inerti; la valorizzazione e la restituzione all’uso pubblico delle aree in fregio al fiume Serio.
  • Attenzione allo scenario insediativo relazionale con particolare riferimento alle esigenze di riorganizzazione dell’armatura urbana, alla valorizzazione dei centri storici, al potenziamento dell’integrazione territoriale della Val Gandino con il sistema urbano capoluogo (Bergamo) e metropolitano (Milano): definizione e realizzazione della viabilità e del sistema di trasporto vallare.

1 Piano di Assestamento dei beni silvo-pastorali dei comuni di Gandino e Peia (valenza 1995-2010), depositato presso la Comunità Montana della Valle Seriana