I  ROCCOLI  E  LA  VAL  GANDINO

 
 

Nel presente capitolo viene descritto il roccolo, quale singolare impianto di cattura dell'uccellagione, utilizzato dall'antichità fino ai nostri giorni.

Oltre agli elementi storico - architettonici e naturalistici che lo contraddistinguono, si illustra la singolare ed elaborata tecnica di cattura in esso praticata.

 
 

Il territorio della Val Gandino, nonostante la modesta estensione di questa porzione della Val Seriana (provincia di Bergamo), è caratterizzato da un'elevata presenza di roccoli, con il quale, nei secoli, hanno instaurato forti ed importanti rapporti.

Viene qui presentato un excursus sugli aspetti storici, naturalistici, economici ed urbanistici della valle.

 

L'attività di ricerca effettuata sui roccoli e sulla Val Gandino sfocia in una proposta progettuale, oggetto di tesi di laurea, che prevede la fondazione di un ecomuseo, ossia di un museo a cielo aperto. L'obiettivo è di valorizzare, recuperare e tutelare i beni presenti in una porzione montana del territorio, assegnandogli una nuova vocazione di tipo turistico.



Presentazione dell'autore

Il sito internet "I roccoli e la Val Gandino" nasce dal desiderio di dare un'utilità alla mia tesi di laurea (1), ultimata e relazionata esattamente dieci anni fa (aprile 2007 - aprile 2017). L'intento è infatti quello di condividere e di mettere a disposizione di chiunque il lungo lavoro svolto, proponendone l'utilizzo per attività di ricerca, per indagini o anche solo per semplice curiosità.

La tesi di laurea dalla quale è stata tratta la documentazione del presente sito ha avuto come fine ultimo la definizione di una proposta per la realizzazione di un Ecomuseo incentrato sul roccolo. E' con questa chiave di lettura che vanno interpretate le ricerche e gli approfondimenti svolti sul tema del roccolo e della Val Gandino (parte della Valle Seriana - Bergamo) in generale.

Tengo a precisare inoltre che, essendo una tesi in architettura, gli elementi a cui si era data maggiore rilevanza in fase di stesura erano gli elaborati grafici, i quali erano stati preparati con l'intenzione di trasmettere e di comunicare quanto era stato scritto, nel dettaglio, all'interno del volume.

L'attività di ricerca, il censimento dei beni e le relazioni rappresentano la "fotografia" di quanto rilevato fra gli anni 2004 e 2006. E' pertanto possibile che nel decennio trascorso l'azione del tempo e dell'uomo abbia apportato le naturali modifiche di qualche aspetto analizzato e riproposto nel presente sito.

In ultimo voglio ringraziare l'amico e compagno di studi Daniel Zamblera per aver condiviso con me la passione per i roccoli, nata nel lungo, intenso e affascinante lavoro di ricerca richiesto da un esame universitario e poi, per me, concluso con la tesi di laurea.

 

(1) Roberto Fratus, "Il sistema dei roccoli della Val Gandino - proposta per un itinerario ecomuseale", relatore M. Boriani, correlatore A. Cazzani, A.A. 2005/06, Politecnico di Milano, II Facoltà di Architettura - Bovisa. Tesi di laurea in Architettura Civile depositata al CEDAT del Politecnico di Milano – Bovisa.

 
 

Introduzione al sito ed alla tesi di laurea

"Il sistema dei roccoli della Val Gandino - proposta per un itinerario ecomuseale (1)"

La progettazione di un itinerario ecomuseale all’interno di una porzione del territorio montano che avvolge la Val Gandino (parte della Valle Seriana - Bergamo) è mirata a valorizzare e tutelare il sistema dei roccoli che in esso è collocato, in quanto beni di valore storico, culturale e paesaggistico.

I roccoli sono antiche strutture adibite alla caccia dei volatili, tipiche del territorio bergamasco, composte dal casello, un edificio a torre, e dal tondo, la struttura architettonica vegetale. Il divieto di praticare la funzione storica, espresso dalla legge n. 799 del 1967, ha portato tali impianti ad una rapida decadenza, sfociata nella dimenticanza e nella scomparsa dei caratteri storici originari.

La catena montuosa che avvolge la Val Gandino, rispetto al territorio provinciale, è caratterizzata da un’elevata presenza di roccoli, soprattutto presso la dorsale che la separa dalla Val Cavallina. Proprio su questa porzione è stata svolta un’analisi mirata ad individuare i caratteri della valle e i rapporti instaurati con i roccoli, la quale ha fatto emergere l’esigenza di avviare un progetto che coinvolga tutti quei beni, sia storico-architettonici che ambientali e paesaggistici, di cui la valle è ricca.

L’ecomuseo del Roccolo, che prende il nome dalla tipologia di bene principalmente coinvolto (dati i 35 impianti in esso individuati), coinvolgerà attivamente tutti i propri beni, predisponendo quattro percorsi tematici legati al territorio (flora, fauna, composizione del territorio, etnografia), lungo i quali verranno predisposti pannelli informativi, attività e giochi a tema che faciliteranno il coinvolgimento dei visitatori. Ad essi saranno anche rivolti i numerosi servizi che vi verranno inseriti, col fine di sollecitare la coscienza e la memoria popolare.

Tra di questi va annoverato il Museo del Roccolo, realizzato all’interno di un impianto di cattura storico in seguito ad un intervento di riuso basato sul restauro conservativo, volto a riproporre l’edificio nel suo aspetto storico originario. Il roccolo, che vuole esporre se stesso per quello che è stato nella storia e nella tradizione, sarà anche un esempio dimostrativo di intervento rivolto ai proprietari di strutture di questo tipo.


Localizzazione della Val Gandino